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Come è nato il nostro Sistema di Controllo Carburante SCC

Il CEO di Ruggiero Serbatoi Vincenzo Ruggiero racconta com’è nata l’esigenza di creare un Sistema di Controllo Carburante automatizzato.

“La mia passione per il controllo e la gestione mi ha spinto a dare un contributo alle aziende di autotrasporto, fino a quando ho deciso di creare la mia azienda specializzata nella gestione e nel controllo dei flussi di carburante. Oggi, la mia azienda si occupa essenzialmente di gestione automatizzata dei rifornimenti carburante, che costituisce la mia attività principale, ed utilizzo sistemi avanzati che ho sviluppato personalmente.

Inizialmente, ho comprato prodotti già presenti sul mercato, ma ho presto ricevuto richieste di personalizzazione, e ho deciso di costruire il mio sistema da zero, sia dal punto di vista hardware che software. Il sistema di oggi è intelligente e offre una serie di controlli immediati al cliente sul proprio impianto di erogazione, consentendo di verificare costantemente ed in tempo reale l’efficienza.

Il tutto ebbe origine dalla realizzazione di un impianto presso un importante cliente che aveva l'esigenza di un serbatoio di grande capacità, in considerazione dei suoi elevati consumi di carburante. Tale necessità si accompagnava alla volontà di controllare, in modo preciso e affidabile, sia la quantità di prodotto immesso nel serbatoio sia quella erogata ai propri automezzi, rispettando i limiti di tolleranza previsti dalla legge.

All’inizio, la gestione dei rifornimenti avveniva manualmente, attraverso la compilazione di buoni cartacei, che poi venivano consegnati all'amministrazione per la contabilizzazione. Tuttavia, dopo un breve periodo di utilizzo dell'impianto, il ragioniere incaricato della gestione della contabilità dei rifornimenti, segnalò alcune discrepanze tra il gasolio acquistato e quello effettivamente erogato, evidenziando alcune mancanze.

Considerando che l'impianto era dotato di un sistema di controllo del gasolio in entrata nel serbatoio, con un erogatore doppio professionale, mi chiesi come fosse possibile una simile incongruenza. Decisi, quindi, di fissare un appuntamento con il ragioniere per approfondire la questione.

Una volta giunto sul luogo, vidi sulla scrivania del ragioniere una serie di buoni cartacei riportanti la targa dell'automezzo, il nome dell'autista e i litri riforniti.

L'obiettivo del ragioniere era quello di ottenere dati coerenti tra le fatture di acquisto del carburante e la somma dei rifornimenti segnati con i buoni cartacei.

Feci una serie di considerazioni insieme a lui. Notai immediatamente che alcuni numeri riportati sui buoni erano di difficile interpretazione a causa della grafia poco chiara degli autisti. Io stesso non ho una grafia perfetta e, quindi, questo poteva mettere in discussione la completa affidabilità dei buoni cartacei. Aggiunsi, poi, che l'impianto era dotato di strumenti altamente affidabili e rispettava i limiti di tolleranza previsti dalla legge, con eventuali ammanchi nella tolleranza prevista +/- 5 per mille. Infine, feci presente che il serbatoio era anche dotato di una sonda di livello, garantendo anche la corretta gestione del livello del serbatoio.

Mi ricordo che il ragioniere, ad un certo punto, si offese, come se avessi messo in dubbio la sua capacità di essere un bravo professionista. Cercai di rassicurarlo, dicendogli che avrei fornito il mio supporto nei conteggi, e che sarei ritornato dopo una settimana per confrontarci sui risultati. Prima di partire, mi recai sull’impianto, e annotai i valori del totalizzatore del misuratore che controllava lo scarico del carburante nel serbatoio, i totalizzatori dell'erogatore doppio, con cui si effettuavano i rifornimenti negli automezzi, e il livello della sonda carburante posta nel serbatoio.

La settimana seguente, durante il nostro confronto, ripresi le stesse informazioni e riuscii a ricostruire ciò che era avvenuto nell’impianto, relativamente al gasolio entrato nel serbatoio, e a quello che era stato erogato dall'erogatore, incrociando i dati con il livello indicato dalla sonda presente nel serbatoio. I dati corrispondevano con gli acquisti di carburante e le uniche differenze riscontrate erano entro la tolleranza prevista dalla legge. In tal modo, riuscii a convincere il ragioniere a desistere dall'idea di riportare i dati dei buoni in un foglio Excel finalizzato al controllo degli scarichi in cisterna, e quindi degli acquisti.

L'esperienza con questo cliente mi diede la consapevolezza che dovevo andare oltre, e offrire una soluzione hardware e software in grado di raccogliere i dati e fare una sintesi, rendendo consapevole il cliente della coerenza ed accuratezza dei numeri dell’impianto di rifornimento. Decisi, quindi, di chiedere ad una mia collaboratrice, brava con Excel, di creare un piccolo software su un foglio di calcolo, per aiutare il cliente a verificare se l'impianto fosse all'interno delle tolleranze previste dalla legge. Il foglio di calcolo prevedeva delle celle dove si sarebbero inseriti i totalizzatori delle entrate e delle uscite, nonché il livello nel serbatoio indicato dalla sonda, in modo da verificare se vi fossero delle differenze oltre il valore di tolleranza.

Ripetemmo questo sistema con il cliente settimana dopo settimana, verificandone l'efficacia. Da qui l'intuizione di sviluppare un sistema di automazione, che consentisse di gestire i rifornimenti in modo automatizzato, escludendo i buoni cartacei, ma anche di leggere i totalizzatori e una sonda di livello, inviando tutti I dati in cloud, per essere gestiti da un software web. Questo ha permesso di automatizzare il lavoro che prima veniva fatto manualmente, e di gestire la differenza tra le entrate e le uscite del gasolio in modo preciso e affidabile.”